Quando i tendini si ammalano lentamente vanno incontro ad un processo degenerativo denominato TENDINOSI. Mentre il passato si attribuiva questo stato all’insorgenza di un processo infiammatorio detto TENDINITE, ora tutti gli studi hanno confermato l’assenza dell’infiammazione (flogosi) all’interno dei tendini sofferenti, ed hanno invece confermato, come detto precedentemente, la presenza di un processo degenerativo, dovuto alla presenza di un tendine di bassa qualità, più debole, con anche un terzo delle fibre collagene in meno.
Esistono, seppur poco frequenti, le tenosinoviti, che è un processo infiammatorio tra il tendine e la guaina che lo ricopre, seppur sia da notare come in questo caso l’infiammazione si verifichi al di fuori del tendine.
L’insorgenza della tendinosi viene in genere fatta risalire ad un “over-use”, cioè ad un utilizzo logorante continuativo senza che al tendine venga dato il tempo di guarire. Qualsiasi movimento ripetuto può innescarla, come ad esempio l’utilizzo del mouse. Seppur la tendinosi possa colpire qualsiasi tendine del corpo, le più frequenti sono sicuramente quella del sovraspinoso (cuffia dei rotatori), del rotuleo (ginocchio del saltatore), del gomito (epicondilosi o gomito del tennista), epitrocleosi (o gomito del golfista), degli adduttori (pubalgia), del tendine Achilleo, del gluteo medio (di frequente scambiata per borsite trocanterica) e infine la tendinosi inserzionale dei muscoli occipitali frequente causa di cefalea muscolo-tensiva.
Poiché è stato provato che non esiste un processo infiammatorio alla base della disabilità, si può affermare con debita certezza che non sussiste alcun fondamento all’assunzione di antinfiammatori che possono al massimo diminuire la sintomatologia per un certo periodo di tempo.
Invece alcune di queste condizioni giovano di trattamenti di Medicina Manuale Osteopatica, utile nei pazienti con deficit di flessibilità e movimento, oppure di Proloterapia, la quale innescando una sorta di reazione pro-infiammatoria, porta alla deposizione di collagene e al rinforzo del tendine ammalato.