Proloterapia

Che cos’è la proloterapia?

La proloterapia (da “terapia proliferante”, chiamata anche “terapia rigenerativa tissutale”) è una tecnica infiltrativa usata da più di 60 anni negli USA e consiste nell’iniezione in punti specifici del corpo di una sostanza debolmente irritante, assolutamente innocua.

Questo trattamento è in grado di rinforzare l’articolazione indebolita e alleviare così il dolore muscoloscheletrico acuto e cronico, attraverso l’innesco di un processo di guarigione spontanea.

Il dolore cronico di tendini e legamenti è spesso misconosciuto, in quanto le strutture danneggiate determinano insorgenza di dolore in altre parti del corpo in apparenza non connesse con il sito della lesione.

Ad esempio una lassità dei legamenti della colonna vertebrale e sacro-iliaci può causare l’insorgenza di sintomi che possono facilmente simulare un’ernia del disco.

La soluzione usata è in genere composta da acqua, piccole quantità di glucosio e anestetico locale, e la quantità di zucchero è talmente bassa da non essere controindicata neanche nei diabetici.

I punti da iniettare variano a seconda delle situazioni e possono anche essere numerosi .

L’indicazione principale è tutta la malattia degenerativa, naturalmente l’artrosi in primis ma possono essere in questo modo trattate con risultati eccezionali un gran numero di situazioni dolorose dell’apparato muscolo-scheletrico come lombalgie, cervicalgie , gonalgie, epicondilalgie, spalle dolorose, e in particolare rappresenta una delle poche alternative non chirurgiche a lesioni parziali dei legamenti , ad esempio quelle conseguenti a distorsioni di ginocchio e di caviglia.

Come funziona la proloterapia?

Il destrosio iniettato nel sito della lesione genera un processo infiammatorio transitorio, aumentando il flusso sanguigno locale con reclutamento di cellule deputate ai processi riparativi, rilascio di fattori di crescita ed innesco di un processo di auto-guarigione.

Cosa devo sapere se voglio sottopormi al trattamento?

Preparazione – Non assumere antinfiammatori (es. ketoprofene, diclofenac o nimesulide) nelle 48 ore precedenti al trattamento. Questi farmaci inibiscono la risposta infiammatoria indotta dal destrosio. Si possono continuare ad assumere invece l’aspirina usata a basso dosaggio nella prevenzione della malattia cardiovascolare.

Reazioni avverse

Il glucosio non determina reazioni avverse. Raramente esistono persone allergiche all’anestetico locale, che vengono facilmente individuate dal medico durante la raccolta di informazioni anamnestiche.

Non esiste nessun rischio in persone diabetiche o ipertese.

Sono possibili invece reazioni dolorose locali, legate a fenomeni di iperreattività individuale.

Come mi devo comportare dopo?

Dopo il trattamento si avvertirà una sensazione di anestesia della zona trattata dovuta all’utilizzo dell’anestetico che durerà da 1 a 3 ore. In seguito si svilupperà la reazione infiammatoria dovuta al destrosio con un’insorgenza di una sindrome dolorosa di entità variabile.

Tale processo infiammatorio dura 2-7 gg e il dolore può essere alleviato dall’assunzione di paracetamolo 1 gr ogni 8 ore o da altri analgesici.

Si consiglia di non eseguire esercizio fisico per almeno 5 giorni dopo il trattamento, e di ricominciare molto gradualmente.

Gli sportivi devono sospendere gli allenamenti per una settimana, quindi ritornare al 50% la seconda settimana e poi aumentare seguendo l’evoluzione del dolore.

Domande frequenti sulla proloterapia

Fanno male le iniezioni?

La sensazione dolorosa si avverte principalmente quando l’ago attraversa la pelle. E’ sicuramente meno dolorosa di un prelievo di sangue in quanto si usano aghi di minor calibro. Può causare una sensazione non gradevole l’infusione della sostanza all’interno dei tendini o dei legamenti.

Se sono diabetico\iperteso alla proloterapia?

I pazienti sofferenti di queste malattie possono tranquillamente sottoporsi alle sedute di proloterapia in quanto non esistono effetti sistemici avversi.

Posso fare attività fisica durante le sedute?

Si può fare attività fisica con cautela, ma è meglio astenersi per circa una settimana dopo il trattamento.

La proloterapia è un trattamento nuovo?

No, è una tecnica che si conosce da più di 50 anni. Il primo libro su questa metodica (The rehabilitation of an incompetent structure by the generation of new cellular tissue) fu pubblicato dal dottor George Hackett nel 1956.

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